01 11
2014 Transhumanist ART in Italy: MANIFESTO
La nota affermazione di Marinetti sul disprezzo delle donne contenuta nel suo manifesto futurista, che in qualità di donna di primo acchito potrebbe lasciarmi attonita e disgustata, è in realtà
solo figlia del suo tempo. Fortunatamente disponiamo anche di un punto di vista femminile sul futurismo: leggendo attentamente il coevo testo della Valentine de Saint-Point, autrice del Manifesto
della Lussuria e del Manifesto della donna futurista, si comprende che egli non si riferiva tanto al genere femminile in toto, bensì a quel femminino molle, femminista e degenerativo trasversale
ad ambo i sessi e ritenuto antipatriottico, antieroico, non attivista, pacifista e buonista, affatto adatto al “virile” progetto rivoluzionario futurista. Quello che Valentine cercava di
esprimere con le parole, un’artista idealmente a me molto vicina, Tamara de Lempicka, lo esprimeva egregiamente con i suoi tratti di pennello.
Contemporaneamente, dall’altra parte del mondo e su basi ideologicamente contrapposte, Frida Kahlo esprimeva potentemente, attraverso le sue stigmate, l’archetipa sofferta energia femminile alla
luce dei nuovi tempi. Il prototipo di entrambe queste eroiche e “virili” protagoniste del XX secolo era Artemisia Gentileschi, la prima pittrice donna che realmente influenzò la storia della
pittura del diciassettesimo secolo, contro ogni stereotipo oscurantista del ruolo femminile.
Ora, nel XXI secolo, (quando tutti dovevamo avere macchine volanti) la condizione femminile non è poi così diversa da quella della Roma papalina della fine del Cinquecento: solo poche donne hanno
il coraggio e l’onestà intellettuale di ribellarsi al vigente status quo ed esprimere se stesse e la propria vera natura femminile, anche usando il proprio corpo in risposta a quella
etichettatura banale e bassamente sessista che oramai da secoli pesa su di noi. Artiste come l’Abramovic, la Vita-More, la Anderson, Madonna e pochissime altre ne sono testimonianza
pulsante.
Per quanto mi riguarda, io stessa, attraverso le mie opere transfuturiste, voglio generare nello spettatore un impulso elettrico che riaccenda quell’encefalogramma piatto tipico di gran parte
dell’attuale umanità, risvegliando anche solo per un istante la coscienza di quelle poche emozioni che da sempre hanno distinto l’essere umano dagli animali e ultimamente anche dalle nascenti
macchine pensanti. Che cosa è quindi il transumanesimo artistico, almeno in Italia, dopo ormai quasi 30 anni di transumanesimo internazionale, una decina dalle nostre parti, e dopo il ritorno del
futurismo, conclamato dalla grande retrospettiva al Guggenheim del 2014 (a cura di Vivien Green).
L’ arte transumanista in Italia è attualmente operativa in alcuni percorsi complementari e sul piano concettuale fa ovviamente riferimento al Transumanesimo italiano e al neo futurismo o
futurismo contemporaneo. Basti citare i vari Riccardo Campa, Stefano Vaj, Roberto Guerra, Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini, Graziano Cecchini, Luca Siniscalco (quasi tutti
anche artisti o scrittori con una notevole pubblicistica editoriale di alto livello), che evidenziano la stessa sinergia contemporanea futurismo-transumanesimo… Stefano Vaj l’ha dichiarato anche
in una intervista su hPLus magazine, Guerra l’ha scritto in diversi suoi saggi; Saccoccio, Guerra e Cecchini sono persino stati ospiti a Transvision 2010, il congresso internazionale
transumanista.
Cecchini è attivo nell’arte contemporanea pura d’avanguardia, prossimo sia alla Street Art che alla cosmopittura neorinascimentale, erede del dinamismo boccioniano e dell’aeropittura
storica.
La mia arte (contemporanea e strettamente Visual) si estende dalla nuova tradizione al digitale stesso: fonde la classica e antica tecnica pittorica dell’olio su tela ed esprime pienamente quel
concetto di principio proattivo perfettamente in linea con le teorizzazioni dell’ artista multimediale Natasha Vita-More (madre dell’ arte transumanista internazionale) e spiritualmente espresse
dalle performances artistiche di Marina Abramovic. Si potrebbe anche dire che musicalmente le mie opere amano le atmosfere acustico-tecnologiche della stessa Laurie Anderson. La mia pittura
esprima anche una certa inquietante sensualità: per me non è un plusvalore volutamente aggiunto, ma semplicemente un riflesso inconscio della mia interiorità. Quello che faccio è profondamente
ispirato alla mia esperienza lavorativa nel campo dell’industrial design e della modellazione matematica 3D, quindi ognuno può interpretarlo autonomamente, in base alla propria esperienza
estetica.
Infine, negli ultimi lavori, esposti nelle mostre Transhuman Woman e Omegalfa (nel 2013 e nel 2014), intendo esprimere quel misto di speranza e paura tipica degli “ultimi giorni dell’impero”,
quando tutti, più o meno consapevolmente, stanno traghettando attraverso quel periglioso tratto di mare che conduce verso una nuova e misteriosa epoca della nostra storia, che per la prima volta
potrebbe diventare finalmente transumana, sperando altresì che non diventi inumana.
01 11 2014 Transhumanist ART in Italy: POSTER
The famous statement of Marinetti on contempt of women contained in his Futurist Manifesto, which as a woman at first glance might leave me stunned and disgusted, is actually only child of its
time. Fortunately we also have a female perspective on futurism: perusing the contemporary text of Valentine de Saint-Point, the author of the Manifesto of Lust and the Manifesto of the Futurist
woman, it is understood that he was not referring so much to the female gender as a whole, but at that soft feminine, feminist and degenerative transverse to both sexes and considered
unpatriotic, anti-heroic, non-activist, pacifist and feel-good, not at all appropriate for the “manly” revolutionary project futurist. What Valentine was trying to put into words, an artist
ideally very close to me, Tamara de Lempicka, expressed it well with his brush strokes.
Meanwhile, halfway around the world and on bases ideologically opposed, Frida Kahlo expressed powerfully through his stigmata, the archetypal feminine energy suffered in the light of the new
times. The prototype of both these heroic and “manly” protagonists of the twentieth century was Artemisia Gentileschi, the first woman painter who really influenced the history of the painting of
the seventeenth century, against all obscurantist stereotype of the female role. Also from the front or even the future.
Now, in the twenty-first century (when everyone had to have flying cars) the status of women is not so different from that of papal Rome of the late sixteenth century, only few women have the
courage and intellectual honesty to rebel against the status quo and existing express themselves and their true feminine nature, also using his body in response to the labeling trivial and lowly
sexist that for centuries now weighs upon us. Artists like Abramovic, the Vita-More, Anderson, Madonna and very few others will testify button.
As for me, myself, through my works transfuturiste, I want to create in the viewer an electrical impulse that rekindle that dish encephalogram of large part of humanity, if only for an instant
awakening the conscience of the few emotions that always distinguished humans from animals and lately by the emerging thinking machines. What is so transhumanism artistic, at least in Italy,
after almost 30 years of international transhumanism, a dozen in our country, and after the return of futurism, acclaimed by major retrospective at the Guggenheim in 2014 (edited by Vivien
Green).
The transhumanist art in Italy is currently operational in some complementary routes and conceptually is obviously referring to the Italian Transhumanism and neo futurism or contemporary. Suffice
it to mention the various Riccardo Campa, Stefano Vaj, Roberto Guerra, Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini, Graziano Cecchini, Luca Siniscalco (almost all as artists or writers
with considerable editorial journalism senior), who emphasize the same synergy contemporary futurism-transhumanism Vaj the … Stefano said in an interview on HPlus magazine, Guerra wrote several
essays; Saccoccio, Guerra and Cecchini are even were guests at Transvision 2010 the international conference transhumanist.
Cecchini is active in contemporary pure avant-garde, is next to the Street Art cosmopittura that the neo-Renaissance, heir to the dynamism of Boccioni and the historical “aeropittura.”
My art (contemporary and closely Visual) extends from the new tradition to digital itself: fuses the classical and ancient painting technique oil on canvas and fully expresses the concept of
pro-active principle is perfectly in line with the theories of ‘multimedia artist Natasha Vita -More (mother of ‘art transhumanist international) and spiritually expressed by artistic
performances of Marina Abramovic. You could also say that musically my works like the atmosphere of the same sound-technological Laurie Anderson. My painting expresses a certain disturbing
sensuality: to me it is not a surplus intentionally added, but simply a reflection of my inner unconscious. What I do is deeply inspired by my work experience in the field of industrial design
and mathematical modeling 3D, so everyone can interpret it themselves, according to their own aesthetic experience.
Finally, in the last works, displayed in the exhibition Omegalfa Transhuman Woman (2013 and 2014), I intend to express that mixture of hope and fear typical of “the last days of the empire”, when
everyone, consciously or not, are carrying through this perilous stretch of sea that leads to a new and mysterious era of our history, which for the first time might finally become transhuman,
hoping also that it does not become inhuman.
Giancarla Parisi, Pittrice